Il Presidente dell‘A.N.M.C.R.I. Col. com. CRI Giuseppe Scrofani, in presenza dell‘Ispettore Nazionale del Corpo Militare Volontario CRI, Magg. Gen. CRI Gabriele Lupini, è stato ricevuto dall‘Avv. Francesco Rocca, Presidente della Croce Rossa Italiana e Movimento Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa.
Il cordiale incontro è stato dedicato alla consegna del Libro «Il Corpo Militare della CRI nella Grande Guerra» che è una raccolta di racconti scritti sul grande contributo reso dal Corpo Militare, dal Corpo delle Infermiere volontarie e dalla CRI tutta in una delle guerre più cruente della storia. Il volume è stato stampato a cura dell’A.N.M.C.R.I., con la prefazione del Generale Lupini, i racconti sono stati elaborati dal Col. Med. Ettore Calzolari e dal Prof. Costantino Cipolla.
Durante l’incontro si è parlato anche del Corpo Militare e delle iniziative della CRI per il suo rilancio e per il suo impiego.
Come appartenente al Corpo Militare della Croce Rossa Italiana e come Presidente dell’Associazione Nazionale Militari in congedo – A.N.M.C.R.I., ho provato una grande emozione nello scrivere l’Introduzione per questo prezioso volume.
I libri e i racconti sono stati scritti da autori che, con profonda passione ed elevata competenza, hanno svolto un’accurata ricerca storica che ci porta indietro nel tempo, quasi a darci la sensazione di vivere in quegli anni drammatici, in cui tantissimi giovani, i “fiori dell’Italia che stavano sbocciando”, donavano la vita alla Patria, sospinti da ideali e principi che a molti, oggi, appaiono difficili da comprendere.
Questi stessi principi ispiratori per Henry Dunant e Ferdinando Palasciano hanno animato chi ha scelto l’uniforme CRI per partecipare alla Grande Guerra non imbracciando un fucile ma per soccorrere i feriti, portare sollievo ai sofferenti e sostegno a chi era smarrito nella disperazione di un conflitto fino ad allora inimmaginabile.
Il Corpo Militare e il Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana nella Prima Guerra Mondiale hanno svolto un ruolo di protagonisti; una grande e complessa organizzazione che ha potuto impiegare una notevole quantità di personale; con dispiegamento di mezzi e strutture che è difficile trovarne uguali in altri scenari, sia di guerra sia di pace.
L’opera ci racconta come si svolgeva la vita nelle zone di combattimento e come ci si preparava nelle retrovie; ci fa vivere l’entusiasmo degli studenti universitari in medicina che si stanno laureando per andare in guerra; ci fa respirare l’aria maleodorante degli ospedali da campo e dei treni ospedale; ci fa muovere fra i fumi prodotti dalle esplosioni, presagio dei famigerati gas “strumento di morte”.
La vita è legata ad un attimo, alla sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. La mente di molti soldati, provati da una guerra lunga e sconvolgente, uscirà irrimediabilmente devastata.
La Grande Guerra è la prima drammatica occasione nella quale le donne diventano protagoniste, fornendo un contributo importante con tante Crocerossine e Dottoresse CRI.
L’assistenza dei Cappellani è senza sosta, consolare un disperato, scrivere una lettera per un analfabeta, portare speranza ai feriti e conforto a chi ormai sta per finire la sua vita.
L’Associazione A.N.M.C.R.I., la cui principale missione è quella di preservare le tradizioni e la storia del Corpo, li ringrazia per la loro preziosa opera che ha scolpito nella Storia l’eroica attività del Corpo Militare della Croce Rossa nella Grande Guerra”.
Giuseppe Scrofani